EL GOSTARONE
El Gostarone era
un omarone che pariva un armèghio,1 era più facele che pesasse piue
che meno d’un quintèle. Era, come se dice, un bonaccione che unn’avarebbe fatto
mèle manco a ’na mosca. Ciaiva2 però un difettaccio, che gni piaciva
troppo bere ’l vino, e a qui tempi unn’era el zolo.3 La sera doppo
disena4 ambiva vire al barre co’ l’amichi5 a fasse un
quartino,6 ma eron piue le volte che ne faciva più de uno, e quande
scappèva dal barre,7 era sempre su de giri. De solito artonnèva a
chèsa8 verzo mezzanotte, ma una sera el
Gigi, ch’era el barrista, vinneno a chiamallo,9 che la su donna
duviva parturire,10 e che c’era disogno de lu’, sicché serrò ’l
barre a le ghieci e andette a chèsa. Anco el Gostarone pigliò la via de chèsa,
e siccome un ciaiva ancora la luce, entrèva sempre a tastoni e quande arivèva
’n camara, tastèva co’ le mèni11 per trovère el letto. -Ah- disse
tra sé, -questo è ’l cantarano, questo è l’armèghio, questa è la seggela12
che sta ’n fond’al letto, questi sono i
piedi de la Menneca,- pù tastòe un puchin più ’n lae e sintì altri du’ piedi. -E
questi sono i mia!13- Cusie se spogliòe, montòe sul letto e se misse
a ghiacere,14 ma unn’era tanto cun- vinto. Alora allungòe ’na mèna
drent’al letto e l’arcontòe:15 -Dua, quattro, sei!- Quie c’è
qualcosa che unn’artonna16- disse un poco frastornèto, -fammeli
arcontère.- Cusie scese dal letto e l’artastòe de fora,17 -due,
quattro! Oh,eppure son quattro e me parivon sei, bisogna propio che smetta de
bere, ché me sò ardotto troppo mèle,18 un m’ariesce piùe manco a contère!19
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note:
1 pariva un armèghio. Sembrava un armadio.
2 ciaiva. Aveva.
3 unn’era el zolo. Non era l’unico.
4 doppo disena. Dopo cena.
5 vire al barre co’ l’amichi. Andare al bar
per ritrovarsi con gli amici.
6 a fasse un quartino. A bersi un quarto di
vino.
7 quande scappèva dal barre. Quando usciva
dal bar.
8 artonnèva a chèsa. Ritornava a casa.
9 vinneno a chiamallo. Vennero a chiamarlo.
10 ché la su’ donna duviva parturire. Perché
sua moglie doveva partorire.
11 tastèva co’ le mèni. Toccava con le mani.
12 seggela. Sedia.
13 sono i mia. Sono i miei.
14 se misse a ghiacere. Si sdraiò sul letto.
15 l’arcontòe. Li ricontò.
16 che unn’artonna. Che non torna.
17 l’artastòe de fora. Li ritoccò dal di fuori.
18 me sò ardotto troppo mèle. Mi sono ridotto
teroppo male.
19 un m’ariesce più manco a contère. Non riesco
più nemmeno a contare.
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