Alla mia amatissima Bubu, del giardino il più bel fiore, perché si ricordi sempre dei suoi nonni.

giovedì 21 gennaio 2016

El Gustino



EL GUSTINO
 

El Gustin’ era ’n tipo uriginèle,
per lavorère come lu’ ce n’eron pochi,
sapiva sempre fère1 d’ogni cosa,
c’arebbe fatto l’occhi anc’ a topi,
però ciaiva un difittuccio,2
gni piaviva dimolto ber’el vino
e quand’aiva biuto, guizzèva3 com’un luccio
e s’agitèva com’un babbuino.
Gni viniva pu’ ’na parlantina,4
ch’arebbe parlo da la sera a la matina
e le raccontèva cusì grosse,
che ce putiv’ impire cento fosse.
Un giorno arcontèva ch’era vito dal dottore,
ché se sintiv’al pett’ un gran dolore
e che gn’aiv’ordinèto tutto serio
de vire a fè lle lèstre al Dispenzèrio.5
Quande l’ebbe fatte gni fu dèt’el risultèto
e lu’ciarmase a di ppoco strabiglièto.6
C’era scritto ch’aivon trovo7 l’acqua ’n un polmone.
-Ma com’è pussibele- dicìa tra se el Gustino,
-me voglion fè ppassère da coglione,
come faccio aecce8 l’acqua nel polmone
si fin da bighino unn’ ho biuto9 altro ch’el vino,
che co’ l’acqua um me ce lavo manco i piedi,
io sirò spesso anco briaco,
ma loro, de catti si son sèni,10
quant’è vero Ddio son proprio matti!-
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note:
1    sapiva sempre fère. Sapeva sempre fare.
2    ciaiva un difittuccio. Aveva un piccolo difetto.
3    guizzèva. Sguazzava.
4    ’na parlantina. Gli si scioglieva la lingua.
5    Dispenzèrio. Dispensario, istituto di analisi.
6    strabiglièto. Strabiliato.
7    aivon trovo. Avevano trovato.
 8    aecce. Ad averci.
 9    unn’ho biuto. Non ho bevuto.
10   de catti si son sèni. Di grazia, se sono sani.

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