Alla mia amatissima Bubu, del giardino il più bel fiore, perché si ricordi sempre dei suoi nonni.

lunedì 18 gennaio 2016

La volpe e luvva


LA VOLPE E L’UVVA

 

‛Na volta una volpe che stèva drent’a1’n bosco, decise de vinì ffora2 pe vvedé un po’ de mondo. Unn’era mèi scappa3 e era curiosa de vedé ccom’era, chi c’era, si c’ereno annemèli diferenti,4 unzomba come se campèva.5 Armèse strabiglièta quande vidde tutte quele meraviglie, campi pieni de grèno, orti pieni de virdure, arbri carchi6 de frutti. -Madunninina- disse, -ma questa è ’na guduria!-7 Doppo un poco che caminèva capitoè ’n’una presa8 ’ndù c’ereno le tire9 co l’uvva degià mezza.10 S’era a fine settembre, ma ancora faciva dimolto caldo e gni prese la sete. Se guardòe ’ntorno si vidiva qualche fussittino,11 ma un vidde gnente. Alora penzòe de corre un grappelo d’uvva,12 ma le tire ereno dimolto arte.13 Fece un sarto, ma un l’arivòe. Provò e arprovò, ma un ce fu gnente da fère.14 A la fine era stracca morta e aiva più sete de prima. Cusìe decise d’andè vvia15 e disse pe cconzolèsse -tanto unn’era mezza!-  -Alora, Lallo,16- disse el  mi’ nonno, -è capito qual’ è la morèle de ’sta favela, è che povero e coglione un te devi fè mmèi!-’17

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note:

1    che stèva drent’a ’n bosco. Abitava dentro ad un bosco.
2    de vinì ffora. Di uscire fuori.
3    Unn’era mèi scappa. Non era mai uscita.
4    si c’ereno annemèli diferenti. Se ci fossero altri animali.
5    unzomba come se campèva. Insomma come si viveva.
6    arbri carchi. Alberi carichi.
7    è ’na guduria. È una cuccagna.
8     capitòe ’n’una presa. Capitò in un campo.
9    ’ndù c’ereno le tire. Dove i tralci delle viti correvano da albero ad albero.
10   co’ l’uvva degià mezza. Con l’uva già matura.
11   si vidiva qualche fussittino. Se vedeva qualche fossetto.
12   penzòe de corre un grappelo d’uvva. Pensò di cogliere un grappolo d’uva.
13    le tire ereno dimolto arte. I tralci erano molto alti.
14   un ce fu gnente da fère. Non ci fu n ulla da fare.
15   d’andè vvia. Di andarsene.
16   Lallo. Soprannome dell’autore da piccolo.
17   povero e coglione un te devi fè mmèi. Cerca di non passare mai da fesso.

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